Buongiorno a tutti, vista la delicatezza e l'importanza dell'argomento toccato in alcuni interventi nell'articolo precedente da parte di qualche genitore, sento la necessità di aprire una breve parentesi in merito. Le mie parole vogliono essere di conforto e non vogliono assolutamente minimizzare l'importanza del controllo e della vigilanza che i genitori necessariamente devono avere sui propri figli, in questo ambito come negli altri. Trasgredendo a quanto avevo promesso nel trafiletto dedicato al mio profilo, lungi dal voler fare l'apologia di me stesso, dirò solo qualche parola in merito al mio background di tecnico e sportivo perché questo possa in un certo qual modo rendermi garante di autorevolezza nelle affermazioni che andrò ad esporre. Ho dedicato una vita allo sport, sia nella veste dell'atleta, che in quella di tecnico. Per circa quindici anni ho praticato nuoto a livello agonistico nazionale. Successivamente alzate di potenza e bodybuilding. Risultati? Svariati titoli regionali, un record italiano, vari piazzamenti nei primi tre posti agli italiani, nonché un record nel guinness dei primati. Ancora oggi pratico a livello agonistico/amatoriale il ciclismo e lo skyrunner. Ho frequentato con merito l'Istituto Superiore di Educazione Fisica dell'Aquila e successivamente i Corsi di Specializzazione post Laurea di ginnastica per la terza età ed il Corso biennale di Specializzazione in Valutazione Funzionale nello Sport, collaborando con docenti di fama mondiale, quali Manno, Bosco, Dal Monte, De Angelis, ecc. Successivamente la passione per l'umanesimo mi ha condotto a conseguire una Laurea in Lettere e Filosofia, senza però allontanarmi troppo dall'amore per lo studio della fisiologia sportiva e dalla sperimentazione nel campo della valutazione funzionale. Ho gestito per anni un noto centro sportivo aquilano e vari sono stati gli atleti alla cui preparazione sono stato onorato di aver potuto contribuire, un nome per tutti, Massimiliano Rosolino. Tornando al dunque nel mio credo sportivo ho sempre sostenuto che: LA SCENTIFICITA' DELLA PROGRAMMAZIONE E' L'UNICA ARMA VALIDA PER COMBATTERE IL DOPING. Il tutto può racchiudersi in quattro parole, SINDROME GENERALE DA ADATTAMENTO. Lo studio della risposta che l'organismo contrappone allo stress prodotto dall'attività muscolare è l'unico modo veramente valido che abbiamo per combattere il dilagare del doping. Propongo di seguito una breve analisi sui due cardini della programmazione scientifica nello sport.
Se la prima esposizione allo stress da sport (training) non è stata troppo severa e la durata della fase di riposo è stata sufficiente, la seconda esposizione trova l'organismo già predisposto e con un grado di adattamento superiore in partenza, giacché l'organismo ripaga sempre il lavoro svolto con un livello di recupero maggiore di quanto speso.Questo aumento di disponibilità energetica è definita supercompensazione. Ciò porta ad un successivo innalzamento della resistenza allo stimolo specifico rispetto a quella che aveva la prima volta, purché il tempo intercorso tra le due esposizioni non sia eccessivo e l'organismo ne conservi il ricordo. In questo caso, una nuova esposizione ben dosata anche se più intensa della precedente, farà aumentare ancora la capacità di risposta e si costituirà così per ripiani, un aumento della resistenza predisponendo il sistema ad impegni sempre più gravosi.L'organismo, infatti, si adatta a tale successione di stress con precise reazioni specifiche che si esplicano ad esempio con l'ipertrofia muscolare, ipertrofia cardiaca, ecc., indispensabili nell'attività sportiva poiché sono la base della forza e della resistenza.Nell'intervallo tra un'esposizione e la successiva si instaurano e si consolidano i fenomeni di adattamento; la regolarità all'esposizione determina il potenziamento del sistema per effetto di sommazione.Una corretta organizzazione del lavoro muscolare, quindi, deve prevedere una razionale distribuzione ciclica del rapporto stimolo-adattamento affinché si possa esaltare al massimo l'effetto della supercompensazione.Il collocamento dello stimolo (carico della seduta di lavoro) dedicato allo sviluppo della supercompensazione, deve essere perciò accuratamente studiato; in linea generale esso va inserito quando la supercompensazione precedente può essere considerata completamente avvenuta. Lo strumento ottimale per la determinazione dello stimolo adeguato e per la misura temporale della supercompensazione nel nostro sport è sicuramente il CARDIOFREQUENZIMETRO. Non mi soffermo in quest'ambito sulle metodologie di utilizzo di questo strumento vista la vastità dell'argomento.
2) L'ORGANIZZAZIONE CICLICA DELLO STIMOLO
Nell'attività sportiva lo stimolo è dato dal carico allenante del "contenuto della seduta di lavoro", ovvero dalla somma del carico di lavoro proposto per ogni singola esercitazione in ogni seduta di allenamento (definibile dalla scelta dalle esercitazioni - tipo e numero), dal carico di lavoro, dal numero di ripetizioni e dal numero delle serie nonché dai tempi di recupero e di pausa e dalla velocità di esecuzione.Stabilito il "contenuto delle sedute di lavoro", è fondamentale impostare il giusto collocamento nel tempo, del carico allenante, il cui incremento tra le sedute di lavoro deve essere inserito quando è stata raggiunta la massima entità della supercompensazione sviluppata con l'allenamento precedente. Ciò presuppone che i carichi di lavoro tra le sedute e tra i microcicli devono essere incrementati gradualmente e progressivamente, ma alternati da precise fasi di sfogo(nelle quali il carico deve diminuire) e fasi di riposo. E' in tali periodi che avviene l'adattamento organico (reazioni specifiche) e cioè l'insediamento ed il rafforzamento di quei meccanismi che ripagano il lavoro effettuato, accrescendo così le riserve funzionali e predisponendo il sistema biologico ad un impegno più gravoso. Questo tipo di distribuzione dello stimolo-adattamento deve avvenire mediante un'organizzazione ciclica per garantire la ripetizione dello stimolo in tempi utili al fine di sfruttare la supercompensazione; tale organizzazione deve creare dei cicli di lavoro consequenziali articolati in cicli di breve e lunga durata che nel mondo dello sport è chiamata periodizzazione. Anche in questa fase il cardiofrequenzimetro è un validissimo strumento per la determinazione del giusto carico allenante nonchè per la prevenzione di una eventuale insorgenza di una sindrome da sovrallenamento.
Ringrazio per la pazienza ed auguro a tutti una buona giornata
Luciano
7 commenti:
Veramente interessante!
Ma a l'Aquila vi allenate in questo modo?
Beati voi.
Un Pattinatore toscano
no a L'Aquila non ci si allena in questo modo perchè quelli che sanno qualcosa in più vengono emarginati e molto spesso messi da parte da quelli che non hanno il coraggio di ammettere la propria ignoranza.
By baby
Ciao Baby, non lasciarti emarginare, se lo ritieni opportuno, prendi in mano la situazione ed esponi le tue idee, potresti rimanere piacevolmente sorpresa.
Saluti
Luciano
P.S. sembra una frase da oroscopo, vero?
Ciao Baby, non lasciarti emarginare, se lo ritieni opportuno, prendi in mano la situazione ed esponi le tue idee, potresti rimanere piacevolmente sorpresa.
Saluti
Luciano
P.S. sembra una frase da oroscopo, vero?
La ringrazio per Blog intiresny
quello che stavo cercando, grazie
Si, probabilmente lo e
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